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QUI POSTULAZIONE #16 ▪ Insieme in Gesù Sacramentato

Da Venezia il 9 dicembre 1860 il Venerabile Angelo Ramazzotti risponde da Patriarca alle giovani Sordomute, ospiti a Pavia nella casa delle Figlie della Carità (Canossiane), che ha seguito quand’era vescovo di quella diocesi.

Esse lo vorrebbero ancora tra loro e lui, con profonda spiritualità, le invita a fare del loro accostarsi alla Comunione il tramite per soddisfare quanto desiderato, affermando che: «Possiamo trovarci insieme anche su questa terra nel Cuore di Gesù». Ed aggiunge: «Quando io ricevo Gesù Sacramentato trovo nel Suo Cuore tutti i vostri affetti perché tutto il vostro cuore lo avete donato a Gesù».

La sua esortazione la accogliamo non solo per poterci sentire accanto a quanti sono lontani ma anche per meglio comprendere quanto insegnatoci dal Catechismo della Chiesa Cattolica: «L’Unità del corpo mistico: l’Eucaristia fa la Chiesa. Coloro che ricevono l’Eucaristia sono uniti più strettamente a Cristo. Per ciò stesso, Cristo li unisce a tutti i fedeli in un solo corpo: la Chiesa. La Comunione rinnova, fortifica, approfondisce questa incorporazione alla Chiesa già realizzata mediante il Battesimo» (n. 1396).

 

Alle Sordo-Mute
nella casa delle Figlie della Carità in Pavia

V.G.M.

 

Carissime Figlie del Signore

Il Signore mi ha mandato la santa ispirazione di scrivervi.

La vostra lettera mi ha portato una grandissima consolazione. Voi volete la mia benedizione: mille benedizioni vi mando e tutte dal più profondo del cuore. Voi desiderate molto di veder me: ancor io desidero moltissimo di veder voi.

Possiamo trovarci insieme anche su questa terra nel Cuore di Gesù.

Quando io ricevo Gesù Sacramentato trovo nel Suo Cuore tutti i vostri affetti perché tutto il vostro cuore lo avete donato a Gesù; anch'io voglio donar davvero una volta questo povero mio cuore a Gesù, e voi nel SS. Sacramento troverete insieme agli affetti di tanti altri cuori veramente santi anche gli affetti di questo cuore mio miserabile.

Aiutatemi con le vostre Orazioni a diventar santo: allora anche le mie preghiere saranno più efficaci per voi.

Voi dite che adesso siete ignoranti, che in Paradiso sarete sapienti e potrete allora venir liete davanti a me. Sapete chi è ignorante davvero? Chi non conosce Dio, chi non sa parlare a Dio, chi non Lo ama. Voi Lo conoscete, Lo amate, Gli parlate di cose che Gli sono tanto care; dunque non siete ignoranti. Se volete essere sapienti molto anche adesso, amate molto il Signore: non importa che non sappiate parlare agli uomini. Anche la lingua degli uomini più eloquenti ha da marcire sotto terra, ma non perirà mai il merito che vi fate parlando amorosamente col Signore, se seguiterete ad amarlo.

La vostra lettera mi è stata di un gran conforto. Vi ringrazio, ringraziate la vostra Maestra, preghiamo insieme e Dio ci bene­dica

Vostro Affezzionatiss.
Padre in G. C.o
+ Angelo Patriarca

Venezia li 9 del 1860

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