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QUI POSTULAZIONE #33 ▪ Le ultime volontà del Beato Mazzucconi

Il Calendario Liturgico del PIME ricorda oggi, 1° settembre, la morte di Padre Giovanni Battista Mazzucconi. Una data simbolica, questa, perché il suo martirio avvenne non prima di dieci-quindici giorni dopo il 18 agosto 1855, quando egli lasciò Sydney, dove il suo superiore lo aveva mandato per rimettersi in salute. Tanto tempo, infatti, durava in media la navigazione per raggiungere l’isola di Woodlark, dove in una delle sue baie fu martirizzato dagli indigeni con un colpo d’ascia nella testa. Il suo corpo fu poi gettato in mare assieme a quelli dell’equipaggio della Gazelle sulla quale aveva viaggiato.

Riconosciuto martire e beatificato il 19 febbraio 1984, prima di partire per l’Oceania, egli aveva fatto testamento e nominato erede universale il fratello Domenico, già Padrino di Messa e suo rappresentante legale. A lui specificò anche come meglio operare in merito alle eventuali somme che sarebbero derivate dalla morte del loro padre: avviare un oratorio per la crescita spirituale dei ragazzi del suo paese natio, Rancio di Lecco, e di quelli circostanti.

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Ultima mia volontà

Io, sano di mente e di corpo, con questo mio testamento olo­grafo, scritto tutto di mio pugno dichiaro e nomino mio erede universale ed assoluto mio fratello Domenico, erede di quanto possiedo ora e di quanto potessi possedere in avvenire.

Con questo mio scritto intendo annullare ogni altro foglio, e lo pongo sotto la tutela di tutte le leggi, essendo questa l’ultima mia volontà e disposizione assoluta. In conferma di ciò mi dico

 

prete Missionario

Gio. Batt. Mazzucconi

21 Febbr. 1852 Rancio

 

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Allegato del testamento, 23 febbr. 1852

 

Le mie intenzioni dettagliate che non ho esposto nel testa­mento per non complicarlo, te le espongo ora in questo foglio privato e sono le seguenti:

  1. Se Dio mi concede di arrivare alle mie isole e di poterti inviare qualche lettera, ti indicherò se mi trovo in bisogno, e sei soccorsi pecuniarii mi possono essere di vero giovamento, al­lora ma solo dietro mia richiesta tu mi spedirai in circa la som­ma di [Lire] Aus [triache]. 500 o qualche cosa di più se potrai. Quanto al mez­zo di spedirli ti consulterai col Superiore del Seminario nostro.
  2. Se i miei giorni terminano prima della morte del padre io possiedo quasi nulla e tu quindi non potrai che farmi cele­brare un officio a Rancio avendo cura di farmi porre o una cro­ce o una piccola lapide nel campo santo, ma chiara onde tutti la possano leggere e recitarmi qualche Requiem che mi farà be­ne; si potrebbe scrivere queste parole: il Prete G. B. Mazzuc­coni prima di abbandonare quelli del suo paese lasciò che si po­nesse questa memoria onde i suoi si ricordassero di pregare per lui morto lontano.
  3. Se poi non morissi o sopravivessi alla morte del padre; allora io vorrei che in generale la mia parte l’impiegassi nel ve­dere di erigere un oratorio per i poveri figli dei nostri paesi che hanno sommo bisogno d’essere raccolti, e vi sarebbero anche dei buoni giovani che si istruirebbero se vi fosse chi preparasse per loro una corte comoda e riparata per raccoglierli, farli diverti­re ed istruirli. Riguardo alla maniera di costruirlo un oratorio scriverò delle idee in un altro foglio, le scriverò questa sera e le unirò a questo.

Ti raccomando l’Oratorio e se non lo effettuassi darai alla mia morte qualche mille lire, al Seminario delle Missioni onde ci recitino 20 messe tutti gli anni. Tutto questo non è che consiglio.

Addio.

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